giovedì 15 ottobre 2015

WHY WTI SOON WILL FALL 15/10/2015

Buongiorno a tutti,
molti si chiedono se la corsa al ribasso per il WTI sia finita e molti pensano che sia iniziato il trend che riporterà il WTI a prezzi sopra i 60 dollari al barile. Su molti forum e da molte parti nel web, si è assistito a un vero e proprio accanimento su posizioni long, giustificando il rimbalzo in mille modi, tra cui molti disparati.
Il fatto è che la situazione non è cambiata da quella che era molti mesi fa a dietro, anzi, si è resa molto più interessante.


Ancorchè le condizioni precedenti per un forte ribasso non si siano concretizzate per il momento, sono emerse nuove componenti che possono fare a meno dei vecchi presupposti per un tonfo in area 30/35 dollari al barile comme primo livello di trading range.
Molti parlano del fatto che l'eccesso di petrolio deve finire ecc... ecc....
In quuesto articolo, vorrei semplicemente chiarire questi aspetti e delucidare un aspetto fondamentale che molti tralasciano: come viene raffinato il petrolio, e perchè c'è bisogno di più petrolio.
La maggior parte delle persone, per ignoranza, continua a dire che c'è troppo petrolio e che deve finire questo eccesso, in quanto nessuno sa cosa farsene.
Sbagliato.
In tutto il mondo c'è una sempre e più costante richiesta di carburante per autoveicoli, che negli ultimi tempi ha raggiunto un picco davvero interessante. La Cina stessa, grazie al boom precedente ha aumentato la quantità di autoveicoli in circolazione e anno dopo anno ne richiede di più. Ancorchè la la situazione sia in deflazione in Europa, vediamo un aumento dei veicoli in circolazione. Negli Stati Uniti idem, e ancor di più visto che loro sono soliti produrre veicoli con cilindrate spropositate ai reali fabbisogni.
E qui casca l'asino, perchè molti non sanno che da un barile di petrolio, non si può raffinare un semplice singolo prodotto.


Il petrolio grezzo viene riscaldato in una fornace ad alta temperatura fino ad essere portato al punto di ebollizione. Questa fase di lavorazione del petrolio è detta "distillazione frazionata" (in inglese "topping"). Tramite la distillazione frazionata si estraggono dal greggio i principali "tagli" (o frazioni) gassosi, liquidi o semisolidi sfruttando il diverso intervallo delle temperature di distillazione. Ad esempio, la benzina ha un punto di ebollizione finale intorno a 200°C. Il gasolio, invece, ha un intervallo di ebollizione a 350° C. Tra questi estremi si colloca il cherosene con un punto di ebollizione compreso fra 175 e 275 °C. Oltre ai diversi carburanti la distillazione frazionata permette di recuperare gas e oli residui, dai quali si ottengono rispettivamente il gas GPL ed i bitumi.
La distillazione frazionata ha luogo in una torre di frazionamento composta da colonna di distillazione contenente un numero di piatti, posti a diverse altezze in base a distinti punti di ebollizione, da cui fuoriescono i tagli petroliferi. Sui piatti in cima alla colonna si depositano gli idrocarburi più leggeri (gas), sui piatti inferiori gli idrocarburi più pesanti. Sul fondo si raccolgono i residui della distillazione. Ogni piatto ha dei fori che consentono il passaggio delle frazioni da un piatto all'altro.


I tagli ottenuti dal processo di distillazione frazionata sono successivamente avviati verso specifiche filiere di lavorazione e raffinazione (es. reforming, cracking, ecc.) per ulteriori lavorazioni. Il prodotto intermedio viene lavorato (raffinato) nelle relative filiere a valle, fino all'ottenimento del prodotto finale (es. benzina, GPL, olefine, paraffine, cherosene, gasolio, olio combustibile, lubrificanti, cere, bitumi e coke). 

Ma l'aumento delle necessità di maggior carburante per autotrazione è solo uno dei motivi.
Le altre componenti di questo crollo molto vicino sono anche:
  • Accordo recentemente approvato dal Parlamento Iraniano sul nucleare che sblocca le sanzioni sul petrolio
  • Immissione del petrolio di scisto Russo dalla Siberia
Per il primo tutti sappiamo quale sia stato l'iter procedurale per arrivare a questo risultato, ma tutti si dimenticano che presto il mercato verrà inondato da questo petrolio.


Mentre per il secondo, ben pochi sono al corrente di tale manovra.
Oltretutto ieri è stata divulgata la notizia, che la Russia non ha nessuna intenzione di tagliare la produzione, nonostante la incessante richiesta di alcuni paesi produttori non Opec come il Venezuela ad esempio.


Pertanto, il gioco si fa pesante, e questa guerra fredda si avvia verso una possibile vittoria e................. il Road to 25 non sarà così più lontano!!!
Buona giornata a tutti e buon trade!!!
Se avete bisogno non esitate a contattarmi su Twitter @RealOperative od oppure su Facebook, all'account recentemente creato Real Operative.
A presto!!!

3 commenti:

  1. ciao giacomo, sono giordano. non mi è chiara la correlazione tra la maggior richiesta di carburanti il calo del prezzo del petrolio?
    intendi che a fronte di maggiori richieste di carburanti c'è un surplus di altri prodotti della lavorazione del greggio?

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  2. ok, grazie!
    bell'articolo!

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