giovedì 15 ottobre 2015

WHY WTI SOON WILL FALL 15/10/2015

Buongiorno a tutti,
molti si chiedono se la corsa al ribasso per il WTI sia finita e molti pensano che sia iniziato il trend che riporterà il WTI a prezzi sopra i 60 dollari al barile. Su molti forum e da molte parti nel web, si è assistito a un vero e proprio accanimento su posizioni long, giustificando il rimbalzo in mille modi, tra cui molti disparati.
Il fatto è che la situazione non è cambiata da quella che era molti mesi fa a dietro, anzi, si è resa molto più interessante.


Ancorchè le condizioni precedenti per un forte ribasso non si siano concretizzate per il momento, sono emerse nuove componenti che possono fare a meno dei vecchi presupposti per un tonfo in area 30/35 dollari al barile comme primo livello di trading range.
Molti parlano del fatto che l'eccesso di petrolio deve finire ecc... ecc....
In quuesto articolo, vorrei semplicemente chiarire questi aspetti e delucidare un aspetto fondamentale che molti tralasciano: come viene raffinato il petrolio, e perchè c'è bisogno di più petrolio.
La maggior parte delle persone, per ignoranza, continua a dire che c'è troppo petrolio e che deve finire questo eccesso, in quanto nessuno sa cosa farsene.
Sbagliato.
In tutto il mondo c'è una sempre e più costante richiesta di carburante per autoveicoli, che negli ultimi tempi ha raggiunto un picco davvero interessante. La Cina stessa, grazie al boom precedente ha aumentato la quantità di autoveicoli in circolazione e anno dopo anno ne richiede di più. Ancorchè la la situazione sia in deflazione in Europa, vediamo un aumento dei veicoli in circolazione. Negli Stati Uniti idem, e ancor di più visto che loro sono soliti produrre veicoli con cilindrate spropositate ai reali fabbisogni.
E qui casca l'asino, perchè molti non sanno che da un barile di petrolio, non si può raffinare un semplice singolo prodotto.


Il petrolio grezzo viene riscaldato in una fornace ad alta temperatura fino ad essere portato al punto di ebollizione. Questa fase di lavorazione del petrolio è detta "distillazione frazionata" (in inglese "topping"). Tramite la distillazione frazionata si estraggono dal greggio i principali "tagli" (o frazioni) gassosi, liquidi o semisolidi sfruttando il diverso intervallo delle temperature di distillazione. Ad esempio, la benzina ha un punto di ebollizione finale intorno a 200°C. Il gasolio, invece, ha un intervallo di ebollizione a 350° C. Tra questi estremi si colloca il cherosene con un punto di ebollizione compreso fra 175 e 275 °C. Oltre ai diversi carburanti la distillazione frazionata permette di recuperare gas e oli residui, dai quali si ottengono rispettivamente il gas GPL ed i bitumi.
La distillazione frazionata ha luogo in una torre di frazionamento composta da colonna di distillazione contenente un numero di piatti, posti a diverse altezze in base a distinti punti di ebollizione, da cui fuoriescono i tagli petroliferi. Sui piatti in cima alla colonna si depositano gli idrocarburi più leggeri (gas), sui piatti inferiori gli idrocarburi più pesanti. Sul fondo si raccolgono i residui della distillazione. Ogni piatto ha dei fori che consentono il passaggio delle frazioni da un piatto all'altro.


I tagli ottenuti dal processo di distillazione frazionata sono successivamente avviati verso specifiche filiere di lavorazione e raffinazione (es. reforming, cracking, ecc.) per ulteriori lavorazioni. Il prodotto intermedio viene lavorato (raffinato) nelle relative filiere a valle, fino all'ottenimento del prodotto finale (es. benzina, GPL, olefine, paraffine, cherosene, gasolio, olio combustibile, lubrificanti, cere, bitumi e coke). 

Ma l'aumento delle necessità di maggior carburante per autotrazione è solo uno dei motivi.
Le altre componenti di questo crollo molto vicino sono anche:
  • Accordo recentemente approvato dal Parlamento Iraniano sul nucleare che sblocca le sanzioni sul petrolio
  • Immissione del petrolio di scisto Russo dalla Siberia
Per il primo tutti sappiamo quale sia stato l'iter procedurale per arrivare a questo risultato, ma tutti si dimenticano che presto il mercato verrà inondato da questo petrolio.


Mentre per il secondo, ben pochi sono al corrente di tale manovra.
Oltretutto ieri è stata divulgata la notizia, che la Russia non ha nessuna intenzione di tagliare la produzione, nonostante la incessante richiesta di alcuni paesi produttori non Opec come il Venezuela ad esempio.


Pertanto, il gioco si fa pesante, e questa guerra fredda si avvia verso una possibile vittoria e................. il Road to 25 non sarà così più lontano!!!
Buona giornata a tutti e buon trade!!!
Se avete bisogno non esitate a contattarmi su Twitter @RealOperative od oppure su Facebook, all'account recentemente creato Real Operative.
A presto!!!

lunedì 20 luglio 2015

HEDGING E OPERATIVITA' - Consigli operativi

Tanti mi chiedono una corretta strategia per generare profitti e per evitare di cumulare perdite. Purtroppo non abbiamo la sfera di cristallo, perchè se l'avessimo sarebbe tutto molto semplice....ma personalmente posso condividere con voi quella che è la mia strategia per un trading proficuo.
Fermo restando che gli stop loss sono alla base di tutto, perchè vi evitano spiacevoli sorprese ecc... c'è da dire che io non utilizzo gli stop loss nel modo "canonico".
Infatti io preferisco fare HEDGING.
Ma cos'è l'HEDGING?
L'hedging consiste nell'andare in copertura della  propria esposizione, in caso di uno storno o in presenza di una certa volatilità che va contro il trend naturale dello strumento... o che addirittura può salvarvi le posizioni in caso di inversioni di trend.
Importante per questo, a mio parere è posizionarsi nel modo corretto, ovvero nel trend corretto.
Nello specifico, su twitter, tramite il mio account @RealOperative ,  ho dato una dimostrazione pratica nella giornata di venerdì 17 luglio 2015.
Entrando a un livello di 52.7 abbiamo mantenuto la posizione short del giorno precedente.
Man mano che scendeva mi sono lasciato aperta una posizione in pending a una distanza di 50 pips a scendere man mano che il valore del WTI scendeva. Alla rottura dei 50.50 ho abbassato l'ordine a 51.2 per poi a 50.25 posizionarlo a 50.65. Al superamento del doppio minimo poteva esserci un rimbalzo, e così come avvenuto, la posizione pendente si è aperta... 
Una volta aperta, il proftto si è bloccato, senza avere nè perdite nè guadagni. Lo scopo dell'HEDGING è quello di limitare le perdite su eventuali ritracciamenti o storni, pertanto, è altresì importante chiudere l'hedging al momento propizio.
Un livello di chiusura poteva essere la resistenza dei 51.2, ma la cosa migliore è aspettare che lo strumento ritorni nel suo trend per poterlo chiudere in profitto e ritornare a guadagnare con la posizione originale. In questo caso, ho chiuso la posizione a 50.95, generando 30 pips di profitto ulteriori, contabilizzati.. e al tempo stesso, aumentando il mio capitale disponibile. Successivamente è tornato sui minimi, e qui si potevano fare 2 cose, o chiudere tutto, dal momento che era venerdì, od oppure tenere le posizioni per il lunedì, cogliendo l'occasione per un ulteriore guadagno e ulteriore HEDGING. 
Questa è una tecnica che eseguo con il mio broker fxoro.it e per ulteriori informazioni resto a vostra disposizione via mail od oppure attraverso il mio Twitter account @RealOperative
Una cosa da non fare mai, e dico mai!!!, è quella di incrementare la propria esposizione in punti di rottura o supporti o resistenze!!! Questo potrebbe rivelarsi il miglio modo per azzerarvi i conti, aumentando le esposizioni o farvi perdere tutto il gain dell'intraday se dovesse rimbalzare. Questo è il classico errore del principiante. Pertanto, aprite le vostre posizioni split e non incrementate mai, a meno che non siate a un buon livello di gai, e la nuova esposizione non superi del 25% la esposizione originale. In questo modo, unito all'HEDGING, il trading sarà proficuo e rilassante.
Buon trading a tutti.

venerdì 3 luglio 2015

WHY SO BEARISH WTI and not only! 03/07/2015

Da un anno a questa parte, vediamo scendere il petrolio e tanti ancora non si spiegano come tale discesa possa essere avvenuta. Con questo articolo, vorrei dare il mio contributo per una più chiara e corretta analisi di quanto stia accadendo sul mercato. Tutto quello che scrivo lo dissi già al mio account manager in fxoro.com Luca Ranieri... che se volete...provate a chiedere conferma...
Partiamo innanzitutto da quando è cominciata la vera discesa. 
L'inizio di questa discesa è avvenuta quando gli Stati Uniti hanno pianificato di attaccare economicamente la Russia in seguito alla crisi in Ucraina. guerra fredda mai dichiarata, ma molto più importante dai tempi di Cuba. Molto più importante, perchè a differenza del passato, non si tratta di dimostrare la potenza bellica tra due colossi, ma un nuovo tipo di guerra, basata sul danno economico, che inesorabilmente avrebbe portato a conseguenze molto gravi su scenari internazionali. Il vero motivo è, ma perchè questo? Semplice, Agli Stati Uniti d'America sono state chiuse le porte in faccia in Sud America per quello che riguarda lo sfruttamento delle loro risorse, motivo per cui, per potersi sostenere, inesorabilmente era necessario trovare nuovi sbocchi e nouvi luoghi per estrazioni. Uno di questi luoghi era proprio in Ucraina, dove rilievi avevano evidenziato come il sottosuolo fosse ricco di petrolio da poter essere estratto secondo l'ultima moda e trend del momento....il petrolio di scisto. Inoltre la regione del Donbas è anche ricca di numerose miniere di carbone che servivano alla Germania, per il loro mercato interno...
Vi chiederete,  che c'entra? La risposta è molto semplice, visto che le sanzioni attribuite alla Russia non avrebbero avuto gli effetti sperati dagli americani, hanno pensato bene di colpire il cuore dell'economia russa basata sull'energetico. E' stata una bella mossa, in quanto far manipolare il prezzo del greggio per poter mettere in ginocchio una delle economie mondiali in forte espansione non è da pochi. Per certi versi è anche stato l'inizio di una nuova
E qui mi direte, che accidenti c'entra tutto questo? C'entre, c'entra, in quanto tutta la rivoluzione di Maidan, così tanto celebrata, da quello che ho sentito con le mie orecchie da molte persone (con un certo grado di cultura, e non gente dei villaggi a cui viene venduta l'idea di Europa=aumento stipendio, possibilità di spostarsi liberamente in Europa ecc...o ragazzi universitari che non capiscono ancora come funziona il mondo) in diverse località dell'Ucraina, affermando che quel manipolo di uomini che assediarono il palazzo del governo a Kiev, erano dei semplici mercenari reclutati nelle carceri, delinquenti, ecc... pagati apposta per fare questo...e per come è andata a finire per Yulia...che deboucle!!!..... terroristi veri, siano riusciti ad avere il consenso da parte di alcuni paesi "occidentali" affinchè fosse riconosciuto il cambiamento!!! Ma vi rendete conto? Com'è possibile che un atto terroristico da parte di un centinaio di persone, possa rovesciare un governo, e avere l'appoggio di alcuni paesi della comunità internazionale con a capo gli Stati Uniti d'America?!? Io rimango ancora senza parole, ma del resto è normale, basti pensare ai mille rovesciamenti di governi che sono riusciti a fare negli anni in Sud America e in Africa, solo per poter avere dalla loro intermediari accomodanti per le materie prime.....
Salta anche all'occhio, come un piccolo manipolo di uomini, che occupa un edificio governativo, dei
Ancor di più sconvolgente è il fatto che non sia stato riconosciuto la volontà di una intera popolazione regionale, che ha votato regolarmente.. e mi riferisco alla Crimea.
E non a caso, quelli che dal governo attuale, vengono chiamati terroristi, sono persone che si sono ribellate a questa situazione e hanno deciso di difendere il proprio territorio da interessi internazionali mai detti apertamente. Il controllo della Ucraina, e lo sfruttamento delle sue risorse era molto importante.
Purtroppo l'ignoranza di certe persone, certi capi di stato, e di molti, non lascia vedere le cose sotto un'altra ottica ben più complessa, in quanto l'Ucraina è si stato sovrano, ma solo per via del compromesso che Gorbaciov firmò per porre fine a una guerra fredda di vecchio tipo. 
Comunque, e chiudo qui la parentesi Ucraina, ma vi siete chiesti del perchè non si parli più delle indagini sull'abbattimento del volo abbattuto? Forse molti non lo sanno, ma esistono rapporti ufficiali che dicono testualmente: sono presenti fori di proiettile sulla carlinga dell'aeromobile che hanno determinato la caduta dello stesso. Ma scusate, non era un missile???
Com'è possibile che da terra si possa centrare con tali oggetti un aereo che vola a una altitudine così elevata? E per essere più precisi... il caso vuole che proprio quel giorno, l'aereo presidenziale di Putin, che guardacaso riprende molto i colori di quella compagnia aerea come livrea, stesse sorvolando i cieli sopra l'Ucraina, dopo una visita in Europa.... hmmmmm ... qui mi ricorda un certo incidente avvenuto in Italia... 
Detto questo, è palese l'interesse economico... ma andiamo avanti.
Finalmente il prezzo del petrolio scende a 60 dollari al barile...e tutti a stappare le bottiglie di champagne... ma... ma... ma.... Credete che i Russi e quel volpone di Putin si sia lasciato prendere per i fondelli? No, ed ecco che loro entrano in gioco e portano il petrolio ben più sotto di quello che gli americano si aspettassero.... mettendo in crisi proprio chi aveva pensato di utilizzare il prezzo del petrolio come arma!!! Sono riusciti a portarlo appena sotto quota 44 dollari al barile, prima che gli Stati Uniti, incominciassero a tirarci scemi con le continue diminuzioni delle scorte e le continue diminuzioni dei rig count. A furia di tagliare...prima o poi doveva pure finire.. e in tutto questo tram tram... vediamo che il petrolio raggiunge quota 60!!!
Evviva!!! Ma quando raggiunta questa quota, nonostante tutti gli innumerevoli sforzi... non sia mai riuscito ad andare oltre i 62,45 dollari!!! E nel frattempo i russi rilevano piattaforme su piattaforme di società europee e non alla canna del gas.....
E poi? Poi arriva l'Opec!!! Sfortunatamente l'Opec, non ha deciso di tagliare la produzione, ma anzi, il presidente durante la conferenza stampa, non ha escluso un aumento della produzione!!! E qui molti non hanno capito proprio niente.. e si sono chiesti... come cavolo fa a voler mantenere la produzione attuale??? Il prezzo è insostenibile..ecc..... ma il presidente è stato chiaro, il prezzo è sostenibile, anche se andasse a 25 dollari al barile... "per loro"..
Ora, ci si chiede, ma perchè dovrebbe scendere ancora? Beh, nel mio precedente articolo ROAD TO 25$ scrissi già le motivazioni, che vi riassumo e vi invito a leggerlo se non lo avete già fatto:
  1. Crisi Grecia: mancato pagamento e uscita dall'euro
  2. Opec: produzione invariata
  3. Iran: Accordo su revoca a sanzioni
  4. Euro/Usd: direzione verso la parità
Inoltre forse non tutti sanno che a breve la Russia inonderà il mercato con il petrolio di scisto estratto in siberia...con un aumento della produzione da far impallidire......
Molti affermano che la crisi Grecia e la Grexit, non ha nulla a che fare con il WTI...ma io li reputo dei semplici ignoranti, in quanto le conseguenze sarebbero più disastrose per gli Stati Uniti che per l'Europa.
Ma non ci avete fatto caso come siano preoccupati, e abbiano incominciato a dire che l'Europa deve rimanere unita e che per il bene internazionale, la Grecia non deve uscire dall'Euro?
Siccome non voglio ripetere ancora tutta la faccenda inerente alla GREXIT, vi invito a leggere gli altri miei due post per una corretta visione: GRECIA E IPOTESI e GRECIA E VITTORIA PER LA RUSSIA.
Mi soffermo solo un'attimo per precisare una cosa fondamentale. In questi giorni ho visto come molti analisti e giornalisti ignoranti, abbiano continuato a dire e parlare di REFERENDUM PER L'USCITA DELLA GRECIA. Ma questo non è un referendum per l'uscita della Grecia!!!!! E' un referendum per far decidere al popolo greco se voglia o meno valutare le nuove restrizioni alla Grecia!!!!
E poi, molti che insultano la Grecia, definendolo una stato alla stregua di paesi del terzo mondo!!! Ma dai!! Siamo realistici!!! L'Euro era ed è un progetto fallimentare fin dalla sua nascita. La realizzazione di questo sistema monetario è fallimentare quando si cerca di unire economie diametricamente opposte!!! Non si può avere una moneta unica per paese di origine esportatrice e non!!! Prima o poi uno dei due cede!!! Come esempio Italia, Spagna ecc... che l'economia era basata su export, e non per produzione interna come la Germania!!!
E qui concludo, non sono solo io a dirlo, ma anche una certa signora, MARGARET THATCHER, definì l'Euro un progetto fallimentare...con le sue stesse parole in questo VIDEO......(Cliccate sulla parola per il link)
E inoltre Se non bastasse... guardate anche questo altro VIDEO (Cliccate sulla parola per il link)
Forti, vero?
Buon trading a tutti!!! E vi aspetto su fxoro.com cliccando il link o cliccando sul banner del mio blog, per iniziare a provare il mio broker!!!

lunedì 22 giugno 2015

FTSE MIB Future 22.06.2015 - Analisi Tecnica di Breve periodo Weekly

L'indice italiano in questo periodo è molto sensibile a tutto ciò che riguarda la Grecia e a tutto quello che accade nel mercato americano.
Vediamo come sole semplici voci di accordo con la Grecia, lo facciano partire a rialzo, ma al tempo stesso, le voci su un mancato accordo, hanno un impatto anche superiore.
Vista la delicata settimana che ci aspetta, la volatilità sul future potrebbe essere molto elevata. Pertanto ritengo che il livello chiave per uno short marcato e di medio periodo sia il supporto dei 22000, che se qual'ora venisse violato e ci fossero almeno 3 candele ribassiste in h6 sotto tale valore, aprirebbero la strada per andare a toccare i 21000 per poi estendere fino a 20300 molto probabilmente. Tutto dipenderà se verrà confermata la Grexit o meno.
In caso contrario...qual'ora ci sia ancora un nulla di fatto in merito alla Grexit, I livelli chiave a rialzo sarebbero i 23000 come resistenza che potrebbe estendere fino a 23500 o massimo 23700, come già fece in precedenza, per poi rimbalzare su tali livelli.Se la Grecia rimanesse in Eurozona e quindi, Grexit scongiurata, a mio parere, vedrebbe un trend rialzista.
Pertanto, fino a che ci sarà pericolo di Grexit o una Grexit vera, il trend rimane fortemente a ribasso.




Grafico su piattaforma fxoro.com

OIL CRUDE WTI 22.06.2015 - Analisi Tecnica breve periodo Weekly

Ormai sembra quasi una ripetizione dire che da quando il WTI ha superato i 58 dollari al barile, non ha più dimostrato una direzione precisa da prendere.
Abbiamo anche visto come al raggiungimento dei supporti chiave di settimana scorsa, il nostro WTI si sia mosso all'interno di tali valori, 58,80 e 61,50.
Per questa settimana il punto di non ritorno per lo short, a mio parere è il 59,30 per il nuovo contratto.
Come già dissi in precedenza, solo il superamento a ribasso di tale livello, e il consolidamento sotto tale soglia, svilupperà il trend di lungo periodo che potrebbe portare il WTI al mio "Road to 25$".
Per consolidamento sotto tale soglia, preciso, che dovranno esserci almeno 3 candele piene ribassiste in h6. Qual'ora non si presentasse tale situazione, il WTI potrebbe andare a testare la resistenza dei 61,30. Il superamento di tale resistenza, non dovrebbe estendersi ad ogni modo oltre i 62.10, in quanto al raggiungimento del doppio massimo di periodo, dovrebbe rimbalzare.
Le notizie macro e tutta la crisi e tensione sui mercati, qual'ora dovesse esserci una Grexit, non farebbe altro che confermare un ribasso marcato, andando a estendere ben oltre i 56 dollari al barile, in quanto il rafforzamento del dollaro americano lo porterebbe a un indebolimento inesorabile.
Dall'altra parte, il miglioramento dell'economia e le più recenti indiscrezioni dall'Arabia Saudita,  vogliono un ulteriore aumento della produzione. Non dimentichiamo il petrolio di scisto della Russia, che dai suoi giacimenti in Siberia, presto dovrebbe iniziare l'estrazione.



Grafico su piattaforma fxoro.com

domenica 7 giugno 2015

Oil Crude WTI Road to 25$ - 08/06/2015 - Medium long term

Molti si sono stupiti quando parlai di un possibile ritorno a 35 dollari al barile...o ancor di più quando sostengo che il WTI potrebbe tornare a 25 Dollari al barile nel medio e lungo termine.
Tempo fa dissi che tale scenario sarebbe possibile solo se 4 condizioni si verificassero in conseguenza.
Vorrei elencarvi tali condizioni che spianerebbero la strada al WTI verso tale rotta:
  1. Crisi Grecia: mancato pagamento e uscita dall'euro
  2. Opec: produzione invariata
  3. Iran: Accordo su revoca a sanzioni
  4. Euro/Usd: direzione verso la parità
Per quel che riguarda il primo punto, io direi che non vi è nessuna novità. La Grecia non ha pagato la prima
trance al FMI e ha chiesto la possibilità di posticipare. A mio parere sarà un nulla di fatto anche per la prossima scadenza e vediamo inoltre un inasprimento della posizione tra Grecia e Germania. In effetti quello che già scrissi sulla Grexit si sta avverando. La Germania non può permettersi di dare ragione alla Grecia su una revoca dell'austerity e dall'altra parte gli altri creditori si mostrano irremovibili sulle loro decisioni. Tutto questo non porterà a nulla di buono e grazie anche alla spinta Russa, che segretamente muove le sue carte, la Grecia uscirà dalla Eurozona e ritornerà alla Dracma, in modo da poter sviluppare la sua economia e riprendere il suo benessere economico, grazie a un partner commerciale e politico solido e coeso. Qualcuno potrebbe dire che sono un fantapolitico, ma la realtà è che una guerra fredda tra Russia e USA, non è mai stata così forte come ora.

Per il secondo punto, che dire? L'Opec mantiene invariata la sua produzione, e le dichiarazioni in conferenza
stampa, devono far pensare molto. In primis è stato dichiarato che i 100 dollari al barile sarà impossibile raggiungerli, e una precisazione specifica in tal senso è stata molto esaustiva. Hanno fatto riferimento al fatto che nel 2008 il WTI ha toccato i 35 dollari al barile, e che tali soglie non saranno di certo una sorpresa. Inoltre per chi avesse seguito attentamente la conferenza e le dichiarazioni, si è anche sott'inteso come i 70 dollari al barile possano essere un picco massimo raggiungibile. Inoltre è stato affermato anche come l'Opec e le sue decisioni influiscano solo per 1/3 delle ragioni di abbassamento del prezzo. E' stato affermato di come il miglioramento dell'economia Europea sia in ripresa e che anche quella Americana... e che per questi motivi non vedono il motivo di un abbassamento del prezzo...anzi...che monitoreranno la situazione per vedere se intraprendere misure diverse.

Per il terzo punto, beh, che dire... presto ci sarà la nuova riunione e gli Stati Uniti, con il loro congresso, dovranno prendere una decisione repentina se non vorranno perdere la faccia di fronte al mondo e siglare l'accordo.... A meno che non lo prendano come pretesto per fare una nuova guerra che giustifichi il rialzo del prezzo del WTI e riuscire così a giustificare le loro pesanti voci di bilancio in merito al loro esercito.....

Per il quarto punto, è semplicemente connesso all'azione del QE Europeo e allo spauracchio dell'aumento dei tassi d'interesse USA... che semplicemente sono ormai agli sgoccioli.... e inoltre alla crisi Grecia...in quanto l'uscita, porterebbe a un rafforzamento del dollaro che sappiamo tutti dove possa portare... Ma l'aumento del
tasso d'interesse potrebbe anche non esserci, e ad ogni modo il rafforzamento del dollaro americano porterebbe a una crisi senza precedenti. Senza precedenti per gli USA, in quanto grazie al rafforzamento della moneta unica Europea, hanno potuto appropriarsi dei mercati della vecchia Europa in giro per il mondo...quindi un rafforzamento, renderebbe competitivi nuovamente gli Europei a discapito dell'export Americano... Vuoi anche per la megalomania Americana sull'export, e la propensione ai grandi numeri senza qualità, le aziende americane ne risentirebbero al punto di arrivare a fallimenti a domino.

Per queste ragioni, io vedo il nostro WTI a livelli del 2004.

Ma analizziamo quello che è successo nella giornata di venerdì.
Partiamo analizzando con quello che è successo con il nostro WTI.
E' stata una giornata caratterizzata da molti colpi di scena a mio parere, dove sono entrati molti istituzionali USA per cercare di tenerlo su il più possibile.
Innanzitutto analizziamo i seguenti grafici, che spiegano meglio la situazione e di quello che intendo dire.









Innanzitutto la conferenza Opec è iniziata con ben 2 ore di anticipo!!! Proprio in concomitanza dell'uscita dei dati Americani con i Payroll....e vediamo delle sorprese.
Innanzitutto vediamo come sia il cross Eur/Usd e il Gold si siano mossi in perfetta sincronia, tra l'altro il gold ha rotto il quadrato scendendo sotto i 1175 dollari.... ma... ma il cross Usd/Cad si è mosso in modo del tutto differente rispetto al cross Eur/usd... che sappiamo essere divergenti per natura.
Nonostante un primo movimento nella giusta direzione, si è mosso in senso opposto, ed è andato in ribasso... seguendo poi l'andamento speculativo del WTI che si è presentato dopo.
Per quanto riguarda il nostro WTI, vediamo come all'uscita dei dati sui payroll americani, non abbia subito alcuna influenza...e anzi, sia andato su per via della speculazione... Si è mantenuto sopra quel livello, e solo successivamente, a fine conferenza abbia ripreso il suo normale cammino.
Purtroppo, al raggiungimento di un'area interessante, la speculazione durante la sessione USA del mercato, me lo ha riportato su. E' andato su fino a toccare il 38,3% di Fibonacci subito dopo i dati dei Rig Count americani.
Qui dobbiamo fare una bella riflessione sui dati delle trivellazioni:
  • USA -7
  • Canada +18
  • Resto del mondo -44
Vediamo come in Canada sia già la seconda volta in positivo...mentre gli USA tendano ancora a diminuire i Rig per far salire il prezzo. Sarà un caso? Non credo... gli USA cercano di portare sopra i 60 dollari il WTI, ma i dati macro e le altre pressioni internazionali, a mio parere non consentiranno al WTI di ritornare sopra i 60 dollari.
Così...eccovi il "Road to 25$" nel medio e lungo termine.......

Grafici su piattaforma fxoro.com

mercoledì 3 giugno 2015

OIL CRUDE WTI 03/06/2015 - Analisi Tecnica

Nella giornata di ieri abbiamo visto come il nostro petrolio abbia continuato il rimbalzo a salire e sia arrivato a toccare area 61,6 per poi tornare giù grazie anche ai dati dell'API.
Personalmente ritengo ancora possibile un ritracciamento fino in area 62,40 con una possibile estensione fino al livello massimo di 66,60 che corrisponde al 160% di ritracciamento Fibonacci.
Per quello che è il mio sentiment sul medio e lungo periodo, vedo il petrolio a ribasso, con la possibilità di toccare i 35 dollari al barile con una possibile estensione fino a 25 dollari al barile.
Per la giornata odiena,, se i dati governativi sulle scorte, fossero negativi, lo scenario sarebbe di un rialzo da questo punto, andando a toccare i massimi della giornata di ieri, per poi estendere fino a giovedì.
Nel caso invece di dati positivi, avremmo la continuazione del ribasso iniziata ieri notte dopo la diffusione dei dati API.
Come livelli, sono validi i livelli di ritracciamento Fibonacci che potete vedere da questo grafico completo di tutti i supporti e resistenze.



Per una facile lettura, vi posto anche quest'altro grafico del petrolio, pulito di supporti e resistenze, con il solo Fibonacci.




Vi allego anche il grafico del Brent, che meglio del petrolio ha evidenziato il rimbalzo millimetrico quando è arrivato al ritracciamento dei 61,8% di Fibonacci.



giovedì 28 maggio 2015

Oil Crude WTI 28/05/2015 - Analisi Tecnica Intraday

Grazie ai dati API di ieri, migliori del previsto, oggi vediamo una continuazione della previsione della giornata precedente.
Il trend è a ribasso, e a pochi minuti dai dati delle scorte governative, se queste fossero migliori del previsto o ad ogni modo, superiori rispetto a quelle precedenti, potrebbe fare ancora un balzo a ribasso e andare verso quota 56.3.
Possibile anche uno sfondamento del supporto e una estensione anche sotto i 56.
Qual'ora i dati non aiutassero. Le resistenze chiave restano in area 57,8 e 58.3.


Grafico su piattaforma fxoro.com

mercoledì 27 maggio 2015

Oil Crude WTI 27/05/2015 - Analisi Tecnica Intraday

Lo scenario che si presenta è la continuazione di quello di ieri.
Il WTI in mattinata è salito fino a quota 58.9 formando un bel pattern a inversione in corrispondenza del 50% di ritracciamento fibonacci.
Il ribasso ha preso forma sui 58.50 quando sia Eur/Usd, Gold, Usd/Cad, Brent, e lo stesso WTI hanno formato una figura a martello.
Il ribasso, se spinto anche dal cross e dagli altri indicatori, potrà avere una estensione fino area 57.3 di massimo. De Dovesse infrangere tale supporto, potremmo avere la conferma della prematura inversione di trend di lungo periodo, che personalmente pensavo avvenisse il 6 di giugno subito dopo la riunione Opec.
Eventuali ritracciamenti, validi anche come stop loss, in area 58.9 che si è dimostrato un'ottima resistenza oggi.


Grafico su piattaforma fxoro.com

martedì 26 maggio 2015

Oil Crude WTI 26/05/2015 - Analisi Tecnica

La giornata di ieri è stata segnata da volumi di scambi molto bassi, ma ha dato buoni spunti per la giornata odiena. Il cross Eur/Usd continua la sua discesa e questo favorisce un ribasso del WTI, anche se si dimostra particolarmente resistente in area 59.30.
Notizie importanti che possano dare una spinta rialzista al WTI, per la giornata odierna, al momento non sono presenti. Stiamo a vedere come si presenterà l'apertura di Wall Street e se influenzerà questo trend ribassista di breve periodo.
Operativamente parlando, fino a che il supporto dei 59.05 non viene superato a ribasso, la tendenza è quella a rialzo con un range tra i 59.30 e 59.90. Una valida resistenza per un rialzo è il 60.20, che ieri ha fatto rimbalzare il WTI durante la sessione scarsa di volumi.
Sotto i 59.05 possibile estensione fino 58.8 e con possibile allungo fino a 58.30 di area, che resta un supporto importantissimo.. che se violato anticiperebbe l'inversione del trend di medio e lungo periodo.
Rimane alta la tensione per via di Grecia e prossima riunione Opec, oltre che la decisione in merito all'Iran.
Il grafico per l'intraday odierno è su 5M, in modo che si possa apprezzare meglio la situazione attuale. Come riferimento più vasto, può essere preso il grafico di ieri.


Grafico su piattaforma fxoro.com

lunedì 25 maggio 2015

OIL CRUDE WTI 25/05/2015 - Analisi Tecnica

Nonostante ci siano state delle notizie macro che potevano far allungare il WTI a livelli superiori i 60 dollari al barile, le azioni della BCE hanno influenzato il cross Eur/Usd al punto da limitare la salita del WTI. Inoltre la mancata presa di posizione della Yellen, ha lasciato la strada spianata al cross per un ulteriore ribasso. Oltretutto le notizie dalla grecia, come da miei post, non incoraggiano affatto.
Abbiamo visto come abbia rotto il supporto dei 59.30 con una certa facilità nella mattinata. Per oggi, non vedo rialzi sul WTI, e se il cross dovesse portarsi ancora più giù, potrebbe raggiungere il supporto dei 58.8 per poi andare a testare il supporto dei 58.30. Il superamento deciso di tali supporti, indicherebbe il cambio di trend di medio lungo periodo, tenendo anche presente le prossime riunioni Opec, Iran e scadenza pagamenti debito Greco. Eventuali rialzi, ma dettati da notizie molto forti, potrebbero farlo rimbalzare fino a 60.4, ma lo escluderei.


Grafico su piattaforma fxoro.com


Eur/Usd 24/05/2015 medium long term - Corrige precedente Analisi Tecnica del 16/05/2015

Il mondo della borsa è sempre molto imprevedibile e vediamo quanto nuove situazioni possano influenzare i mercati e le valute.
Nella mia precedente analisi, avevo dichiarato che il ritorno a 1.20 sarebbe stato il miglior valore come punto di equilibrio tra le economie Europee e Statunitensi.
Alla luce di nuovi sviluppi che potrebbero realmente influenzare tantissimo l'andamento delle economie mondiali, un mio precedente articolo in merito alla Grecia e alla sua probabile grexit, sembra prendere forma.
Infatti le recenti dichiarazioni del ministro ellenico Varoufakis, portano a uno scenario quasi apocalittico per certi versi.


Se andremo incontro a una uscita della grecia dalla zona Euro, avremmo un crollo della moneta unica.
Inoltre questa settimana abbiamo assistito a due momenti che hanno segnato una inversione del trend decisa.
Fino a questo momento la BCE si era dimostrata incapace di prendere decisioni e di stupire il mercato, ma questa settimana, il presidente Mario Draghi ha fatto un intervento straordinario e ha dato una scossa ai mercati con una immissione di capitali non programmata.


Inoltre, venerdì 22 maggio 2015, Draghi, durante una conferenza stampa è riuscito per la seconda volta a sconvolgere il cross Eur/Usd. Come se non bastasse, attesissima era la conferenza stampa della presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, che ha lasciato tutti basiti per una totale assenza di presa di posizione sullo scenario economico.


In pratica ha rimandato qualsiasi tipo di discorso e decisione alla prossima riunione del FOMC, e dimostrando per la prima volta, come la BCE abbia spiazzato tutti i mercati.
Tutte queste situazioni portano a un nuovo scenario che era possibile solo al presentarsi di una condizione. La GREXIT. Come nel mio precedente articolo, sembra propio che Vladimir Putin si stia prendendo una bella rivincita sui suoi rivali e lo scenario per il nostro Eur/Usd nel medio e lungo termine, se confermato il mancato pagamento da parte della Grecia al FMI e un'uscita dall'Euro. Solo se confermato questo scenario, potremmo vedere realmente il nostro cross andare sotto la parità. Oltretutto la crisi che si aprirebbe e tutti gli scenari legati all'Eurozona, non lascerebbero spazio a un rafforzamento dell'Euro, ma bensì a un forte rafforzamento del Dollaro che sarà al tempo stesso molto dannoso per la loro economia, e a meno di nuovi improbabili interventi straordinari da parte della FED, potremmo tornare a dei livelli di crisi enormi. Crisi, che in realtà per i paesi come l'Italia, dovrebbero essere interpretati come una benedizione, perchè benchè possano sembrare segnali negativi, ecc... per l'Italia sarebbero solo delle buone notizie, perchè riuscirebbe a riprendersi fette di mercato importantissime che ha perso grazie al super Euro e l'adesione alla moneta unica, non permettendo una corretta gestione della moneta per la sua naturale economia esportatrice rinomata nel mondo. Quindi, tutta questa situazione, dovrebbe essere presa al balzo e cogliere l'occasione al volo per tornare alla Lira....
Analizzando il nostro cross, vediamo come abbia rimbalzato al raggiungimento di area 1.14 e come sia deciso a tornare in giù.
Pertanto la mia analisi per il medio e lungo periodo è di un Eur/Usd verso 1.04 come primo target, e successivamente 0.90.


Grafico su piattaforma fxoro.com

domenica 24 maggio 2015

Grexit e vittoria per la Russia - Analisi

Pochi giorni fa ho postato quelle che erano le mie impressioni su una possibile uscita della Grecia dall'Euro.
Sembra che si stia verificando. A una intervista della tv MEGA, Varoufakis ha dichiarato che la Grecia non pagherà le prossime 4 rate al FMI perchè semplicemente i soldi non ci sono. Afferma inoltre che sono stati fatti tutti gli sforzi per venire incontro, ma ora c'è bisogno che anche gli altri facciano la loro parte.
Questa è una notizia che arriva come un macigno, e se realmente dovesse essere così, con il mancato pagamento del debito della Grecia, lo scenario apocalittico dovrebbe concretizzarsi.
Ma.... mi viene da pensare a una cosa... fa parte di un piano macchiavellico della Russia?


A mio modo di vedere, si. Molti di voi potrebbero escludere fermamente di un coinvolgimento della Russia in tutto questo, ma i motivi che mi spingono a pensare questo sono molteplici.
Innanzitutto, una grexit...ok, ma come? Come farebbe la Grecia a riprendersi? Molto semplice, come già scrissi in precedenza, l'incontro tra Putin e Tsipras non era una mera visita formale o di cortesia, a mio parere era la firma dell'accordo vero e proprio tra Grecia e Russia, per poter realmente colpire le smanie di grandezza Americane ed Europee. Usare l'uscita della Grecia dall'eurozona come "cavallo di Troia". Del resto proprio loro ci insgnarono come funzionava!!! Questa uscita provocherebbe un vero e proprio effetto domino e la destabilizzazione finanziaria Europea che andrebbe a colpire quella Americana per effetto domino, rafforzando il dollaro americano a tal punto da mettere in ginocchio l'economia americana.
Ma cosa ci guadagnerebbe la Grecia da tutto ciò? Semplice, il ritorno alla esportazione dei suoi prodotti verso la Russia in primis, che rappresenta una percentuale ben più alta di quella verso gli altri paesi della zona Euro... e un finanziamento russo in anticipo per il progetto del gas russo. Oltretutto la svalutazione della Dracma e la possibilità di poter controllare la propria moneta, sicuramente porterebbe alla stabilizzazione in pochi mesi di quella che oggi tutti vedono come un paese parassita. 
A mio parere sarebbe l'esempio di quello che andava fatto tempo fa a dietro.
Ma la vera domanda è: ma perchè siamo arrivati a questo? Molto semplice, l'ingordigia tedesca.
Infatti la Germania ha realizzato quello che la Germania di Hitler non era riuscita nel suo intento, ovvero, il controllo dell'Europa e un predominio su di essa.
L'unico paese della zona Euro ad esserne avvantaggiato è stata la Germania, e non per i suoi meriti, ma semplicemente perchè tra due economie opposte, una rivolta al mercato interno, e una esportatrice... quella che perde è quella esportatrice. Si sapeva che l'Euro si sarebbe rafforzato perchè gli americani avrebbero preso al balzo questa occasione per avere l'egemonia sui mercati internazionali.
In pratica, le mire espansionistiche tedesche hanno avuto i pro e i contro... che purtroppo tanta gente non è riuscita a vedere, e a spada tratta continua a difendere. 
Mi ricordo quando sentivo persone che dicevano "la svalutazione della lira era un giochetto che nascondeva i nostri problemi, meno male che ora abbiamo l'euro". Mi vien da ridere, e già allora pensavo... "poveri noi!!"
Si, "poveri noi", perchè se noi possiamo controllare la nostra moneta, siamo in grado di intervenire su certe problematiche. Non c'entra che noi possiamo andare in giro per il mondo e comprare quello che vogliamo al prezzo che vogliamo... quello è un discorso per i "turisti fai da te", non un discorso serio. Dovremmo essere più contenti quando il nostro export è a livelli di crescita importanti, in quanto la nostra economia è di natura esportatrice!!!
Ora, non voglio ripetere tante cose dette già nel mio post precedente, ma in tutto questo, con il cross Eur/Usd che andrà sotto la parità, in tutto questo scenario, gli USA andranno incontro a una crisi finanziaria che ha già visto precedenti nella loro economia. 
E quindi... vittoria della Russia? Oh YES!!! E' proprio vero che la vendetta va servito su un piatto freddo!

 

venerdì 22 maggio 2015

Last news per WTI

Piattaforma di petrolio in fiamme nel golfo del Messico.
Dai un'occhiata al Tweet di @RealOperative: https://twitter.com/RealOperative/status/601811198191927296?s=09

Oil Crude 22.05.2015 - Analisi Tecnica

Isil continua la sua inarrestabile corsa e conquista tutta la frontiera tra Iraq e Siria.
In California, una fuga di greggio ha contaminato 14 Km di costa californiana nell'area naturalistica di Santa Barbara. 
In Yemen la situazione rimane sempre molto tesa, e in Iran , le recenti dichiarazioni contro le ispezioni, senza ombra di dubbio non lasciano scampo per una eventuale continuazione del rimbalzo iniziato 2 giorni fa.
Oltretutto, in questo momento sono usciti i dati tedeschi, quelli relativi all' IFO e sono positivi.
Oggi abbiamo un'agenda economica frizzante, perchè abbiamo il presidente della BCE Mario Draghi che parlerà e alle 19.00 italiane il discorso della presidente della FED Janet Yellen.
Nel pomeriggio sono attesi i dati sui principali prezzi al consumo americani e canadesi.
Insomma, un'agenda piena che potrebbe riservare belle sorprese.
Oltretutto non dimentichiamoci che è venerdì! E come va di moda, dovrebbe essere un Friday on Sell!!!
Il grafico evidenzia la salita dopo aver rimbalzato sul supporto dei 58. Vediamo che sta consolidando sopra i 60 come già anticipato ieri.
Per la giornata di oggi vedrei la possibilità di raggiungere area 61.3 se supportato da un rafforzamento dell'euro nei confronti del dollaro americano. Inoltre i dati economici pomeridiani, dovrebbero dare una spinta per tale obbiettivo. E' anche possibile che il petrolio possa arrivare a una estensione in area 62. A mio parere molto pericolosa, perchè potremmo vedere un rimbalzo su tale livello se non consolida prima.
Uno spunto rialzista dovremmo averlo durante la conferenza della Yellen, salvo sorprese.
Dal momento che siamo al Friday on Sell, non escuderei un eventuale storno a ribasso, ma in ogni caso restano validi i supporti a 58.8 e 58 che sono stati molto forti.
Un suggerimento, oggi potrebbe essere il giorno per praticare un "hedging".





Grafico su piattaforma fxoro.com

giovedì 21 maggio 2015

Oil Crude 21/05/2015 - Analisi tecnica

Nella giornata di ieri, abbiamo visto il rilascio dei dati sul crude in merito alle scorte governative molto più negativi del previsto a -2,674M. Successivamente al rilascio, c'è stata la formazione di un pattern negativo che però non ha sfondato i supporti con conseguente rimbalzo per poi continuare nella sua salita a gradini. Analizzando i volumi sul pattern a 5m, è stato molto interessante notare che i volumi del pattern imminente al rilasci del dato, sono stati inferiori rispetto allo stesso pattern realizzato sul Brent.
Per quello che riguarda i fondamentali, rimangono invariati a rialzo.
Ieri c'è stata una affermazione molto pesante dal leader spirituale iraniano Ali Khamenei, che ha affermato "Queste ispezioni non sono da fare".
Teheran rifiuta che i suoi siti militari siano ispezionati da stranieri. La Guida suprema lo ha ribadito in un discorso pubblico nel giorno in cui sono ripresi i negoziati in vista di un accordo a fine giugno sul nucleare iraniano: “Non permetteremo alcuna ispezione. Le potenze mondiali vogliono venire qui e parlare coi nostri scienziati, di fatto interrogarli. Non permetteremo che insultino i nostri scienziati nucleari o che entrino in luoghi importanti per nostra sicurezza nazionale”.
Khamenei ha inoltre invitato i negoziatori iraniani, che secondo lui stanno “coraggiosamente” combattendo nei colloqui, ad essere decisi e a evitare atteggiamenti di sottomissione, per mostrare la dignità del popolo iraniano.L’Iran ha ripetuto più volte che non avrebbe permesso ispezioni a siti militari, in quanto non previste dal protocollo aggiuntivo dell’Aiea che attende di essere firmato.
Di fronte a una situazione del genere, alle notizie macro che si sommano, io per la giornata odierna vedo ancora un rialzo. Un rialzo che ieri non si è concretizzato a pieno e che solo ora sta realizzando.Infatti vediamo che il WTI si trova alla resistenza dei 59.30. Superata questa resistenza il suo rialzo dovrebbe fermarsi in area 60.20 con una possibile estensione fino area 61.7 di massimo.Per oggi dovremmo vederlo consolidare sopra i 60. Per quello che riguardano i supporti ed eventuali storni, vedo il nostro grande supporto dei 58.8 e dei 58.30 che dovrebbero tenere.

Grafico su piattaforma fxoro.com

mercoledì 20 maggio 2015

Oil Crude 20/05/2015 - Analisi Tecnica

La presente presente analisi tecnica, segue il proseguire quella del giorno precedente. Ieri il movimento ha toccato il minimo di 57.97, per poi rimbalzare sull'uscita dei dati API, nettamente negativi con un dato pari a -5.200M. Il ribasso visto ieri è legato al rafforzamento del dollaro americano, grazie alla manovra inattesa e anticipata da parte della BCE. Tutte le commodities hanno perso terreno e avuto storni importanti, come Platino, Oro, influenzando parecchio sia Il Brent che il WTI.
Oggi dovremmo assistere a un rimbalzo anche in vista delle uscite dei dati delle scorte governative americane.
Subito dopo l'apertura delle borse Europee, abbiamo assistito al formarsi di un pattern di inversione su grafico h1 come da allegato.
Pertanto, se il rafforzamento del dollaro dovesse arrestarsi, sarebbe molto facile vedere il nostro WTI verso un probabile rimbalzo, che verrà rafforzato con l'uscita di eventuali dati negativi delle scorte governative alle 16.30 (orario Milano).
Come operatività, al superamento della resistenza importante di 59.30, potremmo vedere una estensione che dovrebbe arrivare fino area 60.2 supportato dai dati delle scorte in uscita nel pomeriggio. Possibile anche una estensione fino a quota 61.7.
Storni, legati anche alla debolezza dell'euro e quindi al rafforzamento del dollaro americano, potrebbero portare a storni in area di 57.8 con possibile estensione fino area 56.8 anche se già il supporto di 57.8 è molto forte.


Grafico su piattaforma fxoro.com

martedì 19 maggio 2015

Oil Crude 19/05/2015 - Analisi Tecnica

Per la giornata odierna il petrolio dovrebbe ancora muoversi a rialzo. Abbiamo notizie macro che lo spingono in alto, quali la continua escalation dell'ISIS in Iraq, il persistere del conflitto in Yemen, ma al tempo stesso il nervosismo legato alla zona euro, influisce sensibilmente sul trend rialzista del petrolio, in quanto l'Eur/Usd ha mostrato un cedimento nella giornata precedente. Da questo punto di vista anche l'Usd/Cad si è rafforzato, e come indicatore del nostro petrolio, questo sicuramente non è un segnale rialzista.
Benchè ci siano indicatori contrastanti, non dimentichiamo che oggi saranno diffusi i dati Api, pertanto l'operatività odiena potrebbe essere come segue, ovvero un rialzo fino are 61 con una possibile estensione in area 61,80 (che potrebbe essere raggiunta sulla base di una fiducia degli investitori su un abbassamento del dato API che verrà divulgato). Solo nella ipotesi che il dato sia particolarmente negativo, potremmo assistere a una sua eventuale estensione anche sulla futura sessione asiatica.
Per gli storni, potrebbero esserci, ma essendo stati dei forti supporti, il minimo dovrebbe rimbalzare su 58.8 e 58.3.



Grafico su piattaforma fxoro.com

lunedì 18 maggio 2015

GRECIA E IPOTESI - ANALISI SU EVENTUALE SCENARIO



Buongiorno a tutti, vorrei soffermarmi a parlare di Grecia, visto che a mio parere è l'unica variabile che potrebbe condizionare in modo pesante i mercati europei e non solo.

Dopo le elezioni molti hanno accantonato l'ipotesi dell'uscita della Grecia dalla Eurozona. Molti addirittura si sono autoconvinti dell'impossibilità della sua ipotesi, altri addirittura lo considerano come una eresia.

Ma analizziamo bene la situazione.

Il nuovo governo greco ha più volte rassicurato l'Europa del fatto che non usciranno dalla zona euro...ma è vero altresì che stanno cercando in tutti i modi possibili di poter uscire dalla loro crisi profonda.

La Grecia è uno dei più importanti esportatori dei suoi prodotti agricoli, caseari verso la Russia...e non solo..

Per la Grecia, l'introduzione delle sanzioni contro la Russia, a causa della crisi Ucraina, ha rappresentato la spada di damocle per la loro economia.Recentemente, dopo gli incontri con il presidente russo Putin, la Grecia ha impostato una linea di nuovi accordi commerciali e ha pianificato un piano commerciale che permetterebbe di poter uscire dalla loro situazione di crisi. Ma una domanda, come fa la Grecia a commercializzare con la Russia, se permangono le sanzioni? Risposta quasi scontata, o sono previste revoche, o sono previste azioni straordianarie che porterebbero a una diatriba europea non indifferente...con delle conseguenze scontate. Per un paese economicamente in ginocchio, il blocco degli export verso la Federazione russa rappresenta un colpo durissimo: Atene, scriveva martedì Russia Today, «è stata colpita in modo particolare dalle sanzioni, visto che il 40% delle sue esportazioni è (era) diretto verso la Russia. Nel 2013, frutta e conserve per un valore superiore ai 178 milioni di euro sono stati esportati in Russia, stando all’associazione di esportazione della frutta greca, la Incofruit-Hellas. Fino all’applicazione delle sanzioni, la Russia era stata il principale partner commerciale della Grecia».

Ma le dichiarazioni più importanti sono quelle che riguardano l’apertura della Grecia circa una possibile partecipazione al progetto di gasdotto Turkish Stream. La Grecia, ha dichiarato Tsipras, «è interessata alla realizzazione di un prolungamento della pipeline che porti il gas russo in Europa». Ogni Stato membro, ha sottolineato il premier ellenico, «ha diritto a firmare accordi bilaterali in campo energetico». Questo progetto può assicurare la «sicurezza energetica rispettando le regole sia della Grecia che dell’Unione Europea». Un’ipotesi che, ha rilevato Putin, potrebbe fare di Atene «il principale centro di distribuzione dell’energia in Europa» dopo la cancellazione del progetto South Stream.

Reuters, che cita una fonte governativa greca, scrive che Mosca potrebbe addirittura versare «presto» liquidità ad Atene a titolo di anticipo dei futuri utili del progetto Turkish Stream. L’estensione all’Europa del gasdotto tramite lo snodo greco, ha aggiunto la fonte, sarebbe però legata a un abbassamento dei prezzi del gas. Gli eventuali fondi ricevuti da Mosca, conclude la fonte, verrebbero poi restituiti una volta diventato operativo il gasdotto.

La visita di Tsipras a Mosca arriva in un momento molto delicato per le sorti di Atene. La mancata soluzione al problema del debito ellenico pesa come un macigno sulle spalle dell’Europa e c’è chi teme uno spostamento dell’asse greco verso est. Putin getta acqua sul fuoco: la Russia, ha detto, «non intende risolvere i problemi delle sue relazioni con l’Unione europea facendo leva su alcuni paesi che ne fanno parte». Relazioni oggi pesantemente incrinate dalla crisi in Ucraina.

Ma Tsipras lo ha detto chiaro e tondo: «Non siamo d’accordo con le sanzioni imposte contro la Russia». Queste misure, ha spiegato, «hanno inflitto dolore all’economia della Grecia. Noi disapproviamo apertamente le sanzioni. Non sono una soluzione efficiente. Crediamo che potrebbero generare una nuova Guerra Fredda tra la Russia e l’Occidente». «La Grecia – ha aggiunto – aspira a usare tutto il suo potere all’interno istituzioni europee per creare ponti di cooperazione e dialogo con la Russia». E ancora: la Grecia «è un paese sovrano con il diritto di perseguire una politica estera sfumata in linea con il suo ruolo di paese europeo del Mediterraneo e dei Balcani».

La settimana scorsa, Atene ha ripagato il debito con l' FMI, in anticipo di un giorno, ma questo non ha affatto aiutato il governo greco a sbloccare nuovi aiuti monetari.

Ora, Il ministro delle Finanze greco è tornato a chiedere una ristrutturazione. Non un taglio del valore nominale (il cosiddetto haircut), ma uno scambio tra i bond in mano all’Eurotower (27 miliardi di euro, di cui 6,7 miliardi in scadenza quest’estate) e quelli del Fondo Salvastati, che matureranno più in avanti.

Inoltre ha dichiarato:"la cosa spaventa Mario Draghi perché esporrebbe il suo piano di stimoli monetari alle critiche della Bundesbank tedesca" dice Varoufakis, che non ha lesinato critiche nemmeno alla moneta unica: "Sarebbe bello avere la dracma. Intendiamoci, non sto dicendo che la rivoglio. Solo, vorrei che non fossimo mai entrati nell’unione monetaria", ha affermato Varoufakis.

"Credo che, nel profondo, tutti gli Stati membri dell’Eurozona siano d’accordo. È stata costruita molto male. Ma, una volta che sei entrato, non puoi uscire senza causare catastrofi", conclude.

Senza un accordo con l’Europa, però, la catastrofe del default sulle prossime scadenze avverrà di sicuro. Nonostante i progressi, le due parti sono ancora ai ferri corti su temi come le pensioni ed il lavoro.

Finora Atene ha rispettato le scadenze dando fondo ai propri risparmi. Ma i rimborsi alla Bce si avvicinano e quest’ultima (nonostante il giorno di festa) ha già risposto: “Nessuna rinegoziazione”.

A mio parere, questo tira e molla, la Germania che ostacola ogni apertura, i colloqui...e queste ultime dichiarazioni, hanno un qualcosa di sibillino!!!

La Grecia deve trovare una soluzione entro Luglio 2015, in quanto non disporrà di tutti i soldi da restituire all'Europa...

Se non troverà una soluzione, andrà in default con tutti i suoi rischi...ma se ne uscisse?

Uno potrebbe dire, fatto 30, facciamo 31, tanto più male di così non si può....

I vantaggi? Sicuramente revoca Sanzioni, revoca di sanzioni imposte dalla Russia...ritorno all'export, con conseguenza ripresa economica ecc...ecc...ecc...

Le conseguenze per i mercati?

Il ritorno in area 1.20 del cambio Euro Dollaro, sicuramente da dimenticare, anzi, si potrebbe verificare che l'Euro Dollaro arrivi sotto la parità...anche in poche sedute.

L'impatto sui mercati avrebbe sicuramente una enorme influenza...quasi da record.

I listini Europei, in primis, quelli dei paesi esposti economicamente con loro, crollerebbero. Qui il FTSE/MIB40 andrebbe a dei minimi assurdi....visti l'anno scorso....

Ma questa influenza inciderebbe pesantemente anche sui listini americani, come il Dow Jones, S&P500.... Potremmo assistere a un loro crollo, dal momento che il dollaro si rafforzerebbe a tal punto che metterebbe a serio rischio l'export verso tutti i mercati del Sud America e non, tutti i mercati che una volta erano feudo dell'Europa.

Questo come impatto iniziale...

Ma per i listini Europei e non, potrebbe essere un bel toccasana per poter cancellare eventuali bolle già presenti, come dichiarato dalla Yellen, settimana scorsa, sulla presenza di bolle sui mercati....

A quel punto riposizionarsi long, sarebbe la cosa migliore che si possa fare.......

OIL CRUDE (Contratto di giugno) 18/05/2015 - Analisi Tecnica

La tregua in Yemen è cessata alle 23 di ieri, l'ISIS che continua la sua escalation in Iraq, conquistando nuove parti di territorio importanti dove vi sono raffinerie e impianti per gas e petrolio, porteranno il nostro Oil Crude a un eventuale rialzo.
Le notizie negative riguardo l'Europa, oggi non dovrebbero influenzare più di tanto il nostro strumento.
Vediamo che il cross Eur/Usd si mantiene stabile sopra i 1.14 e pertanto lo scenario per la giornata odiena potrebbe essere il seguente:
Salita fino in area 60,50 con una possibile (ma non sicura) estensione fino area 61,30.
Non dovrebbero esserci storni che superino l'area dei 58.80 o ancor di più l'area dei 58.30 che si è dimostrata un valido supporto anche nella giornata di Venerdì.
Una rottura a rialzo di area 61.8 dimostrerebbe la forza dello strumento nel voler raggiungere quota 70 entro le prossime due settimane.
Buon Trading a tutti






Grafico su piattaforma fxoro.com

sabato 16 maggio 2015

SPLIT DELLE POSIZIONI - CONSIGLI OPERATIVI

Parliamo dello "SPLIT" delle posizioni. Molti nel forum di investing fanno alcune domande di cosa sia e come applicarlo. In questo post cercherò di essere più esaustivo possibile allegando un esempio concreto di come poteva essere una operazione nella giornata di venerdì. 
Prima però vorrei fare una premessa importante per i neofiti. Non pensate di fare l'operazione della vita in una volta o di raddoppiarvi il conto in una volta con una sigola operazione, perchè lo strumento è imprevedibile e non si ha la certezza assoluta che possa fare un determinato movimento senza rischi. Partiamo da un presupposto con un esempio concreto. Ho sul conto 10.000 euro, decidiamo di aprire una operazione sul petrolio accollandoci un rischio di perdita del 10% eventuale. Questo è molto importante, sapere ciò che si vuole rischiare prima di aprire una posizione. Ovvio, io vi faccio un esempio, ma dipende da voi, e dai vostri portafogli. Oltretutto in caso di guadagno, nel trading è meglio portare a casa le operazioni in profitto e non le perdite. So che è difficile, accontentarsi intendo, ma una cosa è operare su un conto DEMO e una cosa è operare con il conto REALE...e se non vi imponete un limite, rischiate di perdere tutto il capitale in meno di 5 minuti, perchè magari l'operazione non è corretta e voi vi azzerate il conto. Poi vi mangiate le mani, vedendo che invece successivamente la posizione va nel verso giusto.
Cosa molto importante, avere pazienza, e aspettare il giusto livello e timing per entrare. Mai e dico mai, aprire le operazioni su un grosso movimento! Potrebbe stornare velocemente e azzannarvi alle spalle facendovi andare in perdita.
Quindi, l'imperativo è pazienza e calcolare a priori il rischio che si vuole intraprendere.
Ma veniamo alla nostra posizione, in questo caso parliamo di una operazione sul petrolio.
Decidiamo di accollarci un rischio del 10%, benissimo, cosa significa, aprire una posizione da 1000 barili e impostare uno stop loss a 100 pip, in modo che se dovesse girarvi contro, la perdita sarebbe solo del 10% che vi siete imposti.
Ora pensate al take profit. Io in quella giornata dissi che il movimento poteva arrivare a 58.80... con una possibile estensione fino a 58.30. Apro la posizione a 59.56.
Lo "SPLIT", cosa significa dividere la posizione desiderata, in questo caso i 1000 barili in 4 posizioni da 250 barili (ma potete decidere di dividerle in 2,3,4,5,6... dipende da voi.


A questo punto, una volta aperte, la prima cosa da fare è impostare lo stop loss a 60.56. E' molto importante iniziare con questo tipo di mentalità, in modo da non correre rischi su eventuali movimenti repentini.
Successivamente decidiamo di impostare i take profit in maniera graduale, questo perchè? In caso di un eventuale storno, avrete arginato delle eventuali perdite e portato a casa almeno una parte del movimento.
Vediamolo nel dettaglio, nella immagine che segue i primi 3 take profit sono segnati con delle linee verdi, e sono anche scritti i pip che porterete a casa.


Vi chiederete come mai una posizione viene segnalata in rosso. Semplice, la quarta operazione decidiamo di lasciarla correre fino a 58.30, ma visto che non è riuscito ad arrivare a quel livello, l'abbiamo portata a casa successivamente, spostando lo stop loss a 59.13. Questo perchè? Semplice, quando vediamo che stiamo facendo più di 60 pip di guadagno, e lo strumento supera un supporto o una resistenza importante (in questo caso supporto importante), è bene incominciare a pensare di impostare lo stop loss al valore di ingresso, in modo tale che se la posizione stornasse improvvisamente, almeno non ci siamo portati a casa delle perdite.
In questo caso, dal momento che il petrolio, dopo aver rotto i 58.8 ha continuato la sua corsa al ribasso e abbiamo deciso di spostare lo stop loss facendolo diventare un eventuale take profit. Non avendo toccato il take profit a 58.3, con lo storno, almeno l'abbiamo portata a casa e fatto un discreto bottino.
Il risultato? con il primo take profit abbiamo portato a casa 25, il secondo 51, il terzo 71 e il quarto 40.
Sempre meglio che niente!!!
Il risultato? Trasformiamo i pip in euro: 25 pip con una posizione di 250 barili equivalgono a 57.81 euro, i 51 pip a 117.94 euro, i 71 pip a 164.19, mentre i 40 pip a 92.5. Totale profitto per Euro 432.44.
Direi che il 4,3% su una operazione, non è affatto male... Con una costanza di rendimento simile a fine mese quei 10.000 euro di partenza, facilmente potrebbero diventare 15.000 euro, ovvero un bel 50% di performance mensile, tenendo presente che non tutte le volte potete portare a casa i profitti....alcune volte si sbaglia anche...
Spero di esservi stato utile..... e buon trading a tutti!!!